che si sa della fase di. sviluppo del bambino: il terapeuta si è affidato alla presenza dei supposti conflitti attuali, senza aspettare la riattualizzazione regressiva delle tendenze pulsionali nel corso del processo regressivo del transfert. In altri termini, Wildlocher pensa che la seduzione e l'attivismo manifestato dalla Sokolnicka costituiscano modalità di conduzione analitica legate all'età e alle particolarità del processo analitico descritto. La riduzione delle crisi sul campo le permettono di agire direttamente sul sintomo, interpretandolo; altrimenti il sintomo sfuggirebbe alla dinamica della cura. La richiesta di una promessa appare aWildlocher più enigmatica. Non siamo alla fine della cura, dato che il bambino doveva tornare dopo le vacanze: essa è forse tesa a consolidare l'azione terapeutica? Questa richiesta lo scandalizza: ricorda che quello che motiva il lavoro comune dell'analista e del bambino è un certo cambiamento, e l'analisi degli ostacoli che questo cambiamento, coscientemente voluto, incontra. Anche se questo non significa evidentemente che il cambiamento costituisca la meta immediata del lavoro analitico. È per questa unione di interpretazione analitica e intervento pedagogico che la cura è riuscita? Wildlocher ritiene si possa dire che l'analista non ha potuto condurre una situazione psicoanalitica in una maniera totalmente indipendente dalla situazione reale e familiare. La storia della psicoanalisi infantile può essere considerata come la storia degli sforzi intrapresi per «ordinare» questa variante essenziale dell'azione terapeutica, e per affrancarsene al fine di avvicinare la situazione terapeutica con il bambino alla situazione psicoanalitica propriamente detta. Il lavoro della Sokolnicka - conclude Wildlocher - può essere compreso come un tentativo di conduzione ordinata, dove la flessibilità dei suoi modi di fare raggiunge il rigore del proposito che essa aveva: l'instaurazione di un processo analitico. In questo senso essa non farà che preludere ad altri tentativi dei quali si è troppo vista la dimensione «variante tecnica» e non abbastanza i dati essenziali. In materia di psicoterapia infantile, la rigidità degli atteggiamenti detti «analitici» ha spesso come risultato quello di falsare completamente il senso della cura. Si tratta quindi di varianti tecniche dell'analisi, e non di conduzioni che utilizzano degli sforzi terapeutici non specificatamente analitici. Indub218
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