transfert», che i bambini, secondo Anna Freud, raramente realizzano. L'analista però si è appoggiata alla dimensione del legame affettivo del bambino con lei, elemento che indubbiamente costituisce parte del transfert, ma che viene esplicitato soprattutto con lo scopo di ottenere una suggestione. Questa non serve tanto a fare accettare al bambino la «verità» delle interpretazioni, ma ad ispirargli il desiderio di cambiare, e, per fare questo, a mettere l'interpretazione alla prova della realtà psichica. Wildlocher mette comunque in guardia sulla questione della nevrosi di transfert nel bambino, ritenendo che essa possa instaurarsi in dipendenza della lunghezza del trattamento, della organizzazione patologica e del momento evolutivo. Non si può tuttavia parlare di interventi analitici senza la possibilità di rappresentazioni inconsce. La Sokolnicka parla della importanza della interpretazione dei sogni e delle associazioni: questa è la tecnica analitica messa in opera. Wildlocher ritiene che sia necessario che le associazioni subiscano una forma di regressione formale per permettere di raggiungere un'interpretazione - limitata, nel bambino - che vediamo oscillare tra produzioni controllate ed attività ludiche regressive, ma opache alla sua coscienza. Il ragazzino di Minsk è una eccezione, un caso privilegiato: per la ricchezza di riferimenti biografici, per i contenuti preconsci, per la spontaneità del gioco associativo e l'infiltrazione del processo primario (più evidente nel secondo sogno). Chi è abile?, il bambino o la Sokolnicka? In questo caso c'è una forma di regressione, e decifrare il materiale simbolico senza che si sia instaurato un clima regressivo costituisce solo una impiallacciatura che compensa gli effetti dell'attività difensiva. Ma come si può definire la posizione pedagogica? Wildlocher dice che essa si alterna a delle interpretazioni analitiche, e nota il grande impegno della Sokolnicka nel cercare di afferrare il «segreto», e intraprendere una educazione sessuale: si tratta di agire di traverso per esaminare le resistenze del bambino verso il materiale. In questo modo egli esprime, in seguito, la sua colpevolezza, e può abbordare il tema del segreto e le sue implicazioni sessuali. Wildlocher sostiene che nella situazione psicoanalitica classica l'insieme della conduzione del trattamento costituisce una seduzione che favorisce i movimenti regressivi. Il carattere attivo dell'intervento della Sokolnicka non è privo di legami con quello 217
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