do per la psicologia. Dopo la laurea rientra in Polonia, si sposa, e si dedica alla vita coniugale ed agli obblighi mondani. A 26 anni (1911) si orienta verso gli studi psicoanalitici, e si reca a Zurigo dove diventa allieva di Jung, ma dopo solo due anni decide di rimontare alle origini della dottrina psicoanalitica e si reca a Vienna per un'analisi didattica con Freud. L'analisi, sebbene non se ne conosca esattamente la durata, fu comunquemoltobreveperché- su consiglio dello stesso Freud- la Sokolnicka, per esercitare la professione, si trasferisce a Monaco, considerata la mancanza di psicoanalisti in quella città. Allo scoppio della guerra ritorna nella sua città natale, dove inizia a lavorare: ma, sempre a causa degli eventi bellici che stanno sconvolgendo l'Europa, nel '16 torna a Zurigo, diventa membro della Società Psicoanalitica, e inizia la sua attività prendendo pazienti in analisi. Finita la guerra, desiderosa di completare la sua formazione, va a Budapest per intraprendere un'analisi con Ferenczi, con il quale lavora per circa due anni sia come paziente che come collega. Da una corrispondenza tra Freud e Ferenczi venuta in luce soltanto recentemente conosciamo dei particolari sulla sua personalità, riconosciuta da entrambi come dotata di talento non comune, accompagnata tuttavia da un carattere difficile e bizzarro4 • Diventata ormai una professionista ricca di conoscenze e di esperienza clinica, decide di tornare a Varsavia, dove lavora molto, fonda un gruppo con alcuni psichiatri, e, nel 1920, elabora il suo primo lavoro dal titolo «Analisi di una nevrosi ossessiva infantile», come base della sua comunicazione al VI Congresso Internazionale di Psicoanalisi che si teneva a L'Aia, dal titolo: «La diagnosi e la sintomatologia delle nevrosi alla luce delle dottrine psicoanalitiche». Questo lavoro ebbe notevole risonanza specialmente per la critica alle classificazioni psichiatriche ed alla nozione di sintomo. Va ricordato come a quel Congresso partecipassero la dott.ssa Hermine Von Hugh-Hellmuth con il suo lavoro «Sulla tecnica dell'analisi infantile» e Melanie Klein. Tuttavia questo inquieto personaggio, capace di migrare da un paese all'altro dell'Europa, non è soddisfatto della vita e del lavoro nella sua città, che doveva sentire povera di stimoli e si reca di nuovo a Parigi. Il 1921 è una data memorabile per gli psicoanalisti francesi: con la Sokolnicka arriva la conoscenza e la tecnica psi212
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