di essere marcato dalla teoria e soffre di un eccesso di contenuto, il perverso ha scelto di non soffrire. La sua risposta all'angoscia ha comportato il rifiuto di pensare a una distinzione tra animato e inanimato, tra vivente e morto. Riproduce il morto nel vivente e inchioda l'animato sull'inanimato. L'animale del suo «luogo» è un animalemorto. L'apparente choc che ora egli prova dinanzi a qualsiasi animale morto è il richiamo a ciò che ha provato nel proprio « luogo di scelta», ed è ciò in realtà che glielo fa notare e che lo spinge a metterci mano per rianimarlo come un burattino. Necrofilia e pedofilia vengono a coincidere. Il piccolo morto da animare e da scuotere tanto da rispingerlo a morire dovrebbe mettere in guardia dal suo amore per i bambini soprattutto se piccoli e handicappati. Bambini handicappati, psicotici, autistici, feti in gestazione, non sono solo i soggetti che meno possono mettere il perverso sotto accusa, ma quelli che meglio possono occupare per lui il posto dell'animale morto. Inoltre egli può assumerne i tratti di assoluta innocenza, che coincidono con i tratti «infantili» che ama rintracciare nelle donne che frequenta. L'amore per i piccoli come l'amore per l'arte, ecco i nostri due messaggeri che ritornano, sono l'equivalente di un 'eccitazione per il prodotto. Il perverso è immutabile perché è fermo a quando, per la prima volta, ciò che fa soffrire un bambino e provoca la determinazione del luogo della fobia, si è mutato invece per quel bambino che era lui, in eccitamento. Se lo psicotico tende a identificarsi con il prodotto del godimento del padre, e quindi a «soffrirlo» al massimo grado senza difese ed elaborazioni, il perverso ne gode come di un prodotto che assume come proprio anche se niente gli permette di sostenerlo. Così l'eccitazione continuerà a segnare la ripetizione, unita all'impotenza. La produttività del perverso avrà un effetto minimale, 9
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