re i comportamenti descritti. Gli errori che abbiamo segnalato sono frutto di modalità di pensiero che se fossero applicate alla realtà e al linguaggio naturale sarebbero giudicati indizi di una qualche patologia mentale. Nella realtà e nel linguaggio matematico conducono ad errori che non dipendono solo da scarsa conoscenza delle regole, dei teoremi o dell'argomento, insomma da scarsa applicazione allo studio, ma più precisamente da modalità errate di pensiero che, per analogia, abbiamo definito psicotiche. Vogliamo sottolineare che sono proprio tali modalità di pensiero che impediscono a questi studenti di studiare e quindi di apprendere e non viceversa. 3) UN PUNTO DI VISTA PARZIALMENTE DIFFERENTE Ciò che più conta [per il bambino] è far sì che il piacere di una soluzione razionale diventi confrontabile con quello delle soluzioni mitologiche. (Carlo Bernardini) I modelli teorici sopra accennati attribuiscono il processo, per cui l'interesse dell'infante si trasferisce da un oggetto primario ad uno secondario, sia al conflitto di forze che ostacolano o vietano l'interesse per l'oggetto originale sia alla perdita reale dell'oggetto. Viene così valorizzato il significato della disillusione come spinta, di tipo paranoico o riparativo, verso lo sviluppo e l'attività mentale. Una psicoanalista inglese, Marion Milner (1955), pur condividendo la stessa linea di pensiero, sostiene la fondamentale importanza della motivazione positiva connessa con la creazione del simbolo stesso: occorre dare maggior spazio alle modalità con cui il bambino cerca di stabilire un rapporto con l'oggetto e con la realtà, oltre a quelle con cui cerca di ricostruire l'oggetto danneggiato una 73
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