to di rottura traumatica nelle prove individuali che lo studente affronta e che vive con grande angoscia. Spesso in queste situazioni (interrogazioni, compiti in classe, domande estemporanee) possono essere osservati quei fenomeni dei quali abbiamo già parlato come mancanza di osservazione o di ragionamento logico che danno l'impressione di avere a che fare con una persona che non riesce a usare agevolmente la sua mente e le sue funzioni. È possibile che questi meccanismi di pensiero siano peculiari dell'ambitomatematico e si evidenzino solo in quelle circostanze? Non abbiamo una risposta per questa domanda. È certo però che la disciplina matematica nei suoi vari livelli sembra evidenziare i limiti delle possibilità di pensare in modo logico formale di ciascun individuo. F) Discussione Le domande scaturite dalla discussione degli errori, ed esposte a commento dei medesimi, possono indurre ad ipotizzare un disturbo nell'area simbolica degli autori degli errori paragonabile a un disturbo psicotico: di fronte ai compiti della matematica che richiedono una prestazione altamente simbolica, il soggetto prova un dolore mentale non gestibile. Si mette in moto un meccanismo difensivo specifico che evita il dolore ma ha una conseguenza: viene costruita una «nuova realtà» che è soltanto realsimile a livello percettivo, come nel caso di Marialidia, ma che misconosce la realtà «vera», cioè l'esistenza del significato delle formule e del linguaggio matematico in genere. Marialidia, data la particolarità del suo modo stravagante di risolvere le espressioni matematiche, sembra fornire soluzioni «psicotiche» a problemi dove gli altri studenti danno soluzioni «nevrotiche». Questo potrebbe portare a concludere che il doloremen63
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