Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 70 - estate 1991

e in base alla quale emette giudizi di «vero» o «falso». Secondo Freud (1925a): «La funzione del giudizio ha in sostanza due decisioni da prendere. Deve concedere o rifiutare una qualità ad una cosa e deve accordare o contestare l'esistenza nella realtà ad una rappresentazione. La qualità sulla quale si deve pronunciare potrebbe essere stata in origine buona o cattiva, utile o dannosa. Espresso nel linguaggio dei più antichi moti pulsionali orali: questo lo voglio mangiare o lo voglio sputare e, in una versione successiva: questo lo voglio introdurre in me o fuori di me... Per l'Io ciò che è reale, ciò che è estraneo all'Io, ciò che si trova al di fuori, sono in un primo tempo identici. La seconda decisione della funzione del giudizio, quella che concerne l'esistenza reale di una cosa rappresentata, interessa l'Io-reale definitivo, sviluppatosi dall'iniziale Io-piacere (Esame di realtà)... (si tratta di stabilire) se una certa cosa, presente nell'Io come rappresentazione, possa essere ritrovata anche nella percezione (realtà). È di nuovo, come si vede, una questione attinente al fuori e al dentro». Queste parole di Freud possono essere applicate anche quando la realtà (insieme delle ipotesi matematiche) non è la realtà concreta quotidiana ma una realtà astratta, formale ma pur sempre funzionante con le regole del processo secondario, cioè della logica e «percepibile» solo tramite quelle. Dobbiamo però pensare che questa realtà fittizia così congegnata risulti più «esterna» di quella naturale. Nello studio della matematica gli studenti sono continuamente sottoposti alla necessità di formulare giudizi del tipo vero-falso. Quello che appare è che la gran parte di questi studenti non arriva a porsi questo problema: essi non adottano spontaneamente alcuna procedura di controllo. Marialidia (vedi oltre) svolgeva comunemente nel modo descritto le innumerevoli espressioni aritmetiche che aveva sicuramente incontrato nel corso degli studi medi inferiori e non aveva mai notato coscientemente che 46

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==