Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 70 - estate 1991

tore chimico al terminale assonico, diminuisce infatti in seguito all'assorbimento di fotoni. (Notiamo che quanto è stato appena detto comporta implicitamente che l'attività di una rete neuronale a riposo è diversa da zero. Questo è vero in generale per il Sistema Nervoso Centrale, che esibisce un'attività elettrica di fondo stazionaria [casuale a valor medio non nullo]. Probabilmente qualcosa del genere deve essere vero anche per il sistema psichico). L'inibizione giuoca un ruolo centrale nella strutturazione dei campi recettivi dei neuroni visivi che si trovano nella retina, nei corpi genicolati, e infine nella corteccia. La retina è la prima stazione di codificazione del segnale visivo. È una struttura complessa, costituita di 5 strati di cellule diverse: citiamo qui il primo, quello dei sensori (coni e bastoncelli), e l'ultimo, quello dal quale partono le fibre nervose dirette alla corteccia (che vi giungono previo "mescolamento" con quelle dell'altro occhio nei corpi genicolati laterali), formato dalle cellule gangliari. I campi recettivi delle cellule gangliari, grazie all'esistenza delle sinapsi inibitorie, sono suddivisi in aree qualitativamente diverse, denominate ON (acceso), e OFF (spento). La luce ha effetto eccitatorio (dell'attività elettrica del neurone) se cade sull'area ON, inibitorio se cade sull'area OFF del campo recettivo. Tutti i campi recettivi della retina hanno simmetria circolare. Disegnamo (fig. 2) le due configurazioni possibili, corrispondenti A - alle cellule a centro acceso (ON) B - alle cellule a centro spento (OFF) + 211

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