Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 70 - estate 1991

no, come ben noto, alle variazioni delle intensità, e non alle intensità stesse dei segnali sensoriali. Il sistema percettivo visivo è forse quello meglio studiato, e permette di comprendere meglio come può prodursi tale selettività per i bordi, o brevemente effetto di bordo. L'effetto di bordo interessa la psicoanalisi: esso è stato riconosciuto da I. Hermann come meccanismo primario agente nell'inconscio accanto alla condensazione e allo spostamento, né bisogna dimenticare la localizzazione «di bordo», sugli orifizi del corpo, della libido. Ricordando la definizione di Freud della coscienza come organo sensoriale addetto alla percezione dei segnali provenienti dal mondo interno, possiamo concludere che l'esistenza di un effetto di bordo in campo psichico (ipotizzata come si è detto da Hermann), se provata, avvalorerebbe la definizione di Freud, mostrando che la coscienza partecipa della generale proprietà dei sistemi percettivi volti alla ricezione dei segnali provenienti dal mondo esterno, di selezionare i bordi. Comprendere come funziona l'effetto di bordo nel sistema visivo può dunque servire da modello concettuale anche nel caso della percezione endo-psichica. Per spiegare l'effetto di bordo nel sistema percettivo visivo, è essenziale comprendere il ruolo giocato dall'inibizione nel sistema nervoso. Le sinapsi tra neuroni sono di due tipi: eccitatorio e inibitorio. Ciò significa che un neurone può essere sia eccitato sia inibito, quando riceve un segnale proveniente da un altro neurone. Anche i recettori sensoriali in senso stretto, che sono a contatto diretto col mondo esterno, possono essere inibiti dal sopravvenire del segnale loro specifico. Un esempio clamoroso è dato proprio dai recettori sensoriali visivi, i coni e i bastoncelli della retina, che sono al massimo della loro attività quando sono al buio, mentre la luce li inibisce: la loro attività, consistente nel rilascio di un media210

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