Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 70 - estate 1991

Freud prenderà sempre più coscienza, durante quella sua personale discesa agli inferi che è l'autoanalisi, del ruolo fondamentale rivestito dal padre nei suoi conflitti, e del formidabile impulso che verrà alla sua ricerca dalla crisi provocata in lui dalla sua morte. Nella prefazione all'Interpretazione dei sogni, l'opera che può esser considerata il punto di arrivo della sua autoanalisi, riconoscerà esplicitamente che intercorre uno stretto legame tra la composizione del libro e il travaglio interiore seguito alla scomparsa del padre: Questo libro ha infatti per me un altro significato soggettivo, che mi è riuscito chiaro solo dopo averlo portato a termine. Esso mi è apparso come un brano della mia autobiografia, come la mia reazione allamorte di mio padre, dunque all'avvenimento più importante, alla perdita più grave nella vita di un uomo (Freud, 1899, p. 5). Ritornando a Weiss, anche per lui la morte del padre costituì un episodio fondamentale, un episodio che riuscì a scuotere il suo equilibrio emotivo segnando contemporaneamente una svolta e una presa di coscienza importanti. Resta ancora da chiarire il significato delle reazioni avute da Weiss subito dopo la morte del padre, perché esse segnano l'inizio del suo distacco affettivo da Freud. Due dettagli nella lettera a Federn, riferentesi appunto alle reazioni emotive di Weiss, sono importanti se rapportati alla nevrosi di cui aveva sofferto da giovane lo psicoanalista triestino e al conflitto edipico che l'aveva originata: il senso di mancamento, da cui era stato colto all'improvvisa notizia del padre in fin di vita, e il sentimento di estraneità provato guardando il quadro di Freud. Collegando le due reazioni tra di loro, non solo trova conferma la revoca, riconosciuta apertamente da Weiss nella lettera, dei sentimenti positivi di natura transferale pro199

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