dio, dopo aver guardato a lungo e con commozione una fotografia recente di mio padre, lo sguardo cadde su un quadro di Freud appeso nel mio studio. Ebbi per Freud un sentimento di estraneità e pensai: «Che mi importa di questo uomo sgradevole con la barba!»35 • Commentando l'accaduto Weiss prosegue: Evidentemente durante il lavoro del lutto l'amore di traslazione per Freud è ritornato verso mio padre. Mi ha fatto forse rabbia che Freud sia più vecchio di quanto sia riuscito a diventare mio padre?36 La crisi emozionale che la morte del padre aveva provocato in Weiss, gli aveva quindi permesso, per sua stessa ammissione, di rendersi conto come fino a quel momento Freud avesse svolto per lui un ruolo paterno. Ma se, come risulta dalla lettera, fu proprio la sensazione strana e sorprendente di distacco provata guardando il quadro di Freud a rivelargli improvvisamente che l'amore di traslazione dal grande Maestro era ritornato durante il lavoro del lutto al padre reale, cui originariamente pertineva, allora bisogna supporre che per ritornare al padre tale amore doveva esser stato a suo tempo, almeno in parte, inconsciamente revocato. Ora, dalla lettera inviata a Federn, che per la descrizione dettagliata dei sentimenti di Weiss resta il documento più importante dei suoi rapporti con il padre, risulta che il dolore e il lutto per la sua perdita avevan fatto riemergere, accanto al rimpianto per il padre amato e ammirato, il fantasma del padre severo e onnipotente dell'infanzia, dietro il quale è ravvisabile il padre rivale del complesso edipico. Certo si è che il padre di Weiss, anche al di là delle implicazioni edipiche, risulta essere stato una personalità che, 195
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