Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 70 - estate 1991

biente psicoanalitico. Se poi egli stesso pensasse che la sua origine ebraica, al di là delle sue vicende personali, poteva averlo predisposto ad avvicinarsi alla psicoanalisi, non è dato direttamente di saperlo. Negli anni universitari, ad esempio, egli era stato molto amico di Viktor Tausk, un ebreo croato che ammirava per la sua personalità geniale e per l'acutezza dei suoi giudizi25 • Ora è proprio a V. Tausk, uno dei più brillanti intelletti della prima cerchia di Freud, che dobbiamo - secondo quanto riporta Lou Andreas Salomé - una diagnosi molto centrata del rapporto intrinseco, intercorrente tra psicoanalisi ed ebraismo: Tausk diceva recentemente, a proposito del fatto che la pratica della psicoanalisi è affidata quasi esclusivamente a elementi ebraici, come sia naturale che in antichissimi, decrepiti palazzi la struttura interna affiori più visibile dalle crepe delle mura, invitando alla indagine, mentre essa invece rimanga celata nelle belle case nuove dalle facciate compatte, che vengono ammirate unicamente per il loro colore e le loro linee architettoniche26 • Visto che Tausk e Weiss discutevano fra di loro soprattutto di argomenti psicoanalitici, non è escluso che abbiano sfiorato anche il problema del rapporto tra psicoanalisi ed ebraismo, e che le acute osservazioni dell'amico più maturo abbiano potuto far riflettere Weiss. Inoltre una conferma indiretta delle deduzioni di Tausk, Weiss l'avrebbe avuta proprio prendendo in analisi il suo primo paziente, figlio di un rabbino viennese e studente oltre che di filosofia anche di teologia ebraica. Durante l'analisi il giovane, che soffriva di una nevrosi osst .:;siva piuttosto grave, raccontò un sogno, giudicato 190

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