Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 70 - estate 1991

bia avuto quell'identità.nella creazione della psicoanalisi» (Gay, 1989, p, 127). Gay non ha dubbi - questa la tesi principale del suo libro - che le pretese di ebraicità della psicoanalisi basate sui suoi materiali o sul suo patrimonio intellettuale si sono dimostrate senza fondamento, L'affermazione di una sfuggente qualità ebraica che in qualche modo, misteriosamente, avrebbe compenetrato il lavoro di Freud, un'affermazione che egli a volte sembra aver sottoscritto, è troppo inconsistente per avere il peso che alcuni dei suoi biografi le hanno assegnato (Gay, 1989, pp, 140-141). Questo ovviamente non comporta affatto negare l'esordio ebraico del movimento psicoanalitico, perché non solo Freud era ebreo, ma anche tutti quelli che per primi a Vienna si riunirono intorno a lui. Nel 1907, quando il piccolo gruppo che soleva trovarsi in casa di Freud si trasforma nella Società del mercoledì, tutti i 17 membri che ne fanno parte sono ebrei. Non solo, ma alcuni di loro hanno una concezione decisamente etica della psicoanalisi, e la considerano una missione specificamente ebraica22 • La speranza messianica di arrivare almeno in parte a migliorare l'umanità attraverso le scoperte psicoanalitiche, che, mettendo a nudo l'animo umano, denunciano i danni derivati all'individuo e alla società da una eccessiva repressione sessuale, accompagnò spesso questi primi pionieri. Era in fondo unmodo di realizzare, in un contesto nuovo e rivoluzionario, quelle aspirazioni di libertà, di uguaglianza e di universalità, che in quanto ebrei portavano dentro di sé come un'esigenza irrinunciabile. Ritornando a Weiss e al suo professarsi ebreo, non è 187

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