rito antisemita di molte loro associazioni. Per quanto riguarda Freud, affiliato fino al 1878 ad una Società studentesca germanica di orientamento liberale13 , non era disposto, come si è visto, ad accettare di trovarsi all'Università in una posizione di inferiorità per le sue origini ebraiche. Per l'educazione e l'istruzione ricevute, egli credeva giustamente di avere diritto a trovare all'interno della società una collocazione che gli permettesse la realizzazione delle sue aspirazioni di giovane brillante intellettualmente dotato. Cresciuto a Vienna nell'era liberale, che aveva fatto sperare agli ebrei di cultura tedesca la completa integrazione sociale, fu piuttosto deludente doversi accorgere del progressivo naufragio di tali aspettative. Perché anche Freud, per lo meno dall'epoca ginnasiale in su, durante la quale tra l'altro aveva germanizzato il suo nome Sigismund, di evidente assonanza ebraica14 , in Sigmund, aveva condiviso il desiderio di assimilazione degli ebrei viennesi suoi contemporanei, assistendo con preoccupazione alla crescita dell'antisemitismo, che costituiva una minaccia non indifferente di rigetto sociale. Il suo orgoglio, che da bambino era stato ferito dal racconto dell'acquiescenza del padre di fronte all'arroganza con cui l'aveva trattato un gentile facendo rotolare il suo cappello nel fango15 , doveva farlo ancora soffrire. Tanto più perché sentiva di non poter assolutamente rinunciare a quegli ideali di uguaglianza, umanità e libertà individuale, che egli intendeva con il suo operato fermamente servire16 , e che gli derivavano tanto dalla tradizione etica dell'ebraismo quanto dalla sua cultura liberale. Dopo essere passato, negli anni immediatamente successivi alla conclusione degli studi universitari, attraverso delusioni e scoramenti, Freud avrebbe reagito con grande forza d'animo alla sua non favorevole posizione socia181
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