Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 70 - estate 1991

La psicoanalisi come destino culturale ebraico Nel 1914, allo scoppio della prima guerra mondiale, Edoardo Weiss, che si era appena laureato in medicina ma faceva già parte della Società psicoanalitica viennese, partì da Vienna per il fronte russo, dove era stato richiamato come ufficiale medico dell'esercito austriaco1 • Durante una breve licenza, come egli stesso ricorda, ritornò a Vienna e andò a trovare Freud: Quando visitai Freud durante la prima guerra mondiale ero in uniforme di tenente medico. Freud mi chiese che cosa pensassi dell'andamento della guerra, sapendo che avevo sentimenti filoitaliani, poiché ero di Trieste. Per evitare di dispiacergli risposi: Dopotutto, Lei sa, io sono ebreo e mi preoccupo per la sorte degli ebrei. Allora, ridendo cordialmente e scuotendo la mano, perché aveva capito la mia cautela diplomatica, Freud mi disse: «Oh, questo mi risulta più gradito»2 • Weiss anche se stava prestando servizio nell'esercito austriaco, come triestino si sentiva italiano e nel suo animo parteggiava per l'Italia. Non poteva quindi che sentirsi imbarazzato nell'esprimere a Freud il suo punto di vista 176

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