più diverse manipolazioni. Si potrebbe dire, in sintesi, che mentre il piccolo paziente lavora prevalentemente in base alle parificazioni paleologiche inconsce, l'analista cerca di aiutarlo a «trasformare» queste equazioni in simboli: mostrando dunque al bambino la via della differenziazione nell'infinito gioco delle simbolizzazioni. In questo senso, la corretta simbolizzazione corrisponde ad un vero e proprio processo creativo, fondandosi sulla capacità di passare dall'oggetto originario ad una sempre maggiore quantità - e qualità - di oggetti sostitutivi. Ritornando al versante del pensiero poetico, queste caratteristiche sono agevolmente osservabili, specialmente ailorquando gli studiosi della «nuova retorica» stabiliscono le varie tipologie tropiche, metaforiche inprimis. Hallyn, riprendendo Genette30 , propone sostanzialmente tre tipi di metafore inpraesentia: 1) «L'amore è fiamma» (equazione A = B); 2) «La fiamma dell'amore» (equazione B = A); 3) «L'amorosa fiamma» (riconducibile alla struttura 2); tre tipi di metafore in absentia: 4) «La fiamma» (equivalenza: B/A); 5) «La fiamma della primavera» [equazione più equivalenza: (B = C)/A]; 6) «La fiamma segreta» (equivalenza connotata: riconducibile alla struttura 4 o 5); tre tipi di comparazioni: 7) «L'amore è puro come la fiamma è pura» [la funzione di A è equivalente alla funzione di B: f(A) - f(B)J; 8) «L'amore è puro come la fiamma» (riconducibile alla struttura 7); 9) «L'amore è come la fiamma» (equivalenza: A-B). Che cosa si deduce da questa classificazione tropica da me tradotta in paleologica? Si deduce quello che ormai già sappiamo: sia la metafora in absentia che la comparazione, strutturate sulla base di equivalenze simboliche (anche se formalmente espresse in modo diverso), manifestano un più alto grado del processo di simbolizzaiione, mentre le metafore inpraesentia ne esprimono il grado più basso (equazione). Per altro, quale che sia la configurazione formale del testo, è ben difficile sottrarsi al166
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==