2) impersonazioni, in cui A diventa, provvisoriamente, B («Inge impersonò una venditrice di giocattoli»; «il gioco dell'ufficio in cui lei aveva la parte del direttore»; «cominciò a recitare il ruolo di... »; ecc.); 3) equazioni non verbali (A = B), che la Klein però interpreta al bambino utilizzando per lo più i verbi «to represent», «to symbolize», «to mean» («I fanali della locomotiva, rossi e infuocati, sono il pene del padre, ma anche i seni della madre», «la nave è la madre, che strappa la "cosa lunga e dorata" al padre, che è il capitano»; «Erna raffigura con l'incendio della casa la distruzione dell'interno del corpo della madre»; «la bambola di Rita è a volte il pene, a volte un bambino rubato alla madre, a volte se stessa»; «l'elefantino che sorveglia la bambina assume il ruolo dei genitori internalizzati»; «fracassare i giocattoli significava distruggere i genitali del padre»; «le automobiline simboleggiavano il pene del padre, e con il loro continuo movimento voleva rappresentare il coito»; «un omino sul letto era suo padre, il secondo omino era lui»; «togliere i fiori dal vaso rappresentava il desiderio di eliminare il pene del padre che molestava la madre»; «le monete nel borsellino rappresentavano i bambini dentro la mamma»; ecc.). Da questa invero sterminata casistica ci sembra che risultino con evidenza due dati di fatto: primo, la prevalenza nella psiche del bambino delle equazioni simboliche, almeno in un primo stadio dello sviluppo (quello che Money-Kyrle chiama stadio del «monismo», precedente allo stadio del «realismo ingenuo» e del «dualismo»)29 ; secondo, la difficoltà di separare nettamente l'equazione (A è uguale a B) dall'equivalenza simbolica (B sta al posto di A). È ancora il problema del Giano bifronte: da un lato, la macchina è il pene del padre, dall'altro lato, essa lo rappresenta. In ogni caso, giustamente, la Klein interpreta sempre sul registro delle equivalenze, cioè dei veri simboli, onde far comprendere al bambino la distinzione fra oggetti primari e loro sostituti, nel contesto del gioco, dei disegni, delle 165
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