Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 70 - estate 1991

tico il recupero, al di qua dei concetti e delle immagini, al di qua anche delle rappresentazioni inconsce, dei vissuti primari sinestetici, delle Gestalten sensoriali che sono poi trasformate in fantasie inconsce, in emozioni afferenti all'oggetto e in pensieri onirici, che stanno alla base dell'architettura verbale ultima, quale stadio finale dei processi di simbolizzazione (Resnik segnala appunto che l'incontro del pensiero preverbale col pensiero verbale implica l'assunzione dello spazio aperto, dell'Altro, nell'area del Padre-ponte separante-collegante)24 • Ai fini di un ancor più preciso confronto fra pensiero paleologico e pensiero poetico, ci pare di capitale importanza porre la distinzione fra equazione simbolica ed equivalenza simbolica: Hanna Segal ne ha dato, nel 1957, una chiarissima e ormai classica formulazione. Essa parte da due esempi clinici, nei quali due pazienti avevano la fantasia che il «violino», suonato da entrambi, si collegasse al genitale maschile: solo che per uno il violino era veramente il genitale (A = B), mentre per l'altro il violino rappresentava il genitale (B sta al posto di A: B/A). Allora si può dire che mentre nel pensiero paleologico «i sostituti degli oggetti originari sono sentiti e trattati come se fossero identici ad essi» (equazione simbolica), nel pensiero più evoluto «il simbolo è sentito rappresentare l'oggetto» (equivalenza simbolica)25 • Ecco allora che il processo di simbolizzazione, come ha mostrato Melanie Klein nel 1930 a proposito del caso di Dick, è alla base non solo dei rapporti del soggetto con il mondo esterno e con la realtà nel suo complesso, ma anche di ogni processo autenticamente creativo26. Ribadisco qui la mia convinzione che il testo letterario e il testo poetico in particolare oscillino continuamente tra un livello e l'altro: nella poesia di Blake sopra citata, la Rosa rappresenta, sta al posto della donna, ma indubbiamente questa equivalenza è nata a partire da un'inconscia equazione secondo cui donna e rosa sono elementi intercambiabili di una medesi163

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