stiche foniche»10 • Si consideri, come esempio, questa sequenza associativa creata da un paziente: «Chuck, luck, buck. True, two. Frame, name, same, same, same! ». Oppure si veda come un paziente a cui era stato chiesto il nome di un oggetto dato (una penna), rispondesse: «È una prigione», in virtù di un richiamo fonico («PENna», «PENitenziario»). Un esempio di concretezza e di letteralità è quello secondo cui una paziente, a cui era stato chiesto di dare una definizione della «vita» («life»), si era messa a parlare della rivista «Life»; mentre una paziente italiana di nome Stella pensava di essere una «stella cadente». «Quando inizia la psicosi - afferma Arieti - i concetti diventano specifici e concreti»11 : come in quel paziente che era perseguitato dall'idea ossessiva che la moglie gli mettesse del veleno nel cibo: in realtà egli pensava che la moglie gli «avvelenasse» la vita. L'astratto diventa concreto, il concetto diventa «cosa»: «Sotto questo aspetto lo schizofrenico è simile al sognatore, all'artista e al poeta, i quali tutti trasformano concetti astratti in immagini percettive»12 • Date queste premesse, non è difficile ad Arieti dimostrare che la paleologica ha un posto di grande rilievo nel processo creativo e in quello poetico in particolare. Nel caso della metafora, ad esempio, è lampante che la sua struttura, così come è concettualizzata dal Gruppo di Liegi o da Albert Henry13 -vale a dire in quanto connessione di oggetti diversificati tramite un sema in comune - corrisponde esattamente alla struttura del pensiero paleologico nella precisa formulazione di Domarus. Per una verifica, si assuma come esempio una nota poesia di Blake, La rosa malata: 158 O Rose, thou art sick! The invisible worm, That flies in the night, In the howling storm
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==