superba, feroce glossa di Mallarmé: «deux hommes ne se sont, peut-etre, malgré la grimace à le faire, entretenus, plusieurs mots durant, du meme objet exactement».) Questa situazione binaria e dialogica è riscontrabile su tutto il testo narrativo di Stendhal, e si specifica appunto come struttura comunicativa non comunicante sia fra Osservatore e Informatore, sia fra Osservatore e Osservatore delegato, sia fra discorso e discorso dell'Osservatore stesso (delegato o non), e così via. E quanto alle modalità, alle cause, ai presupposti dell'impedimento comunicativo, essi sono (come per la comunicazione ordinaria) dei generi più vari: si va dal disturbo («rumore») all'occultamento, dalla diversità dei codici messi in atto alla diversità della situazione psicologica di recezione, dal ritegno circa la formulazione di un determinato messaggio a vere e proprie ellissi di senso. Tutto questo concerne non solo il tessuto fino ma anche le strutture grandi, per cui, presa al suo punto di massima prossimità all'Enunciatore, la voce narrativa, nel dialogo incessante che stabilisce col proprio oggetto, potrà tendere all'occultamento - sul polo dell'Informatore - di ciò che rappresenta l'origine simbolica della storia, e cioè il padre naturale di Fabrice (il lieutenant Robert); stessa situazione nel Rouge et le Noir, per il padre naturale di Julien Sorel, ove l'occultamento è quasi totale e sfiora la non informazione. Analogamente, secondo una procedura simmetrica e inversa rispetto alla fenomenologia precedente, si daranno buchi, punti di cecità, sullo schermo stesso dell'Enunciatore, qualora non venga raggiunto da nessuna informazione emessa dai Soggetti di sapere. Di tale fenomenologia attestano i «je ne sais pas», «je crois» (dubitativo), «sans doute» (pure dubitativo), che costellano le enunciazioni della voce narrativa, secondo il formulario tipico della comunicazione dialogica impedita. A volte, lo schermo dell'Osservatore delegato copre tutto 136
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