Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 70 - estate 1991

saziane, se compensazione vi è, si situa qui al di là di ogni. possibile classificazione entro gli schemi etico-culturali: l'embrayage sul paragone comporta infatti l'assimilazione dello spettacolo della morte a una forma aberrante e ripugnante di vita (senza contare che il paragone stesso risulta assiologicamente divaricato nei membri che lo compongono: «le serpi» vs «il tepore di primavera»). Secondo esempio, inerente all'isotopia della degradazione parodica applicata a realtà negativa. Riguarda il ritorno a casa di don Abbondio e di Perpetua, dopo la calata degli eserciti germanici: Solo nel focolare si potevan vedere i segni d'un vasto saccheggio accozzati insieme, come molte idee sottintese, in un periodo steso da un uomo di garbo. C'era, dico, un rimasuglio di tizzi e tizzoni spenti, i quali mostravano d'essere stati, un bracciolo di seggiola, un piede di tavola, uno sportello d'armadio. Ebbene, qui, il paragone - che comporta un embrayage di quelli che Greimas definisce di tipo «esterno», in quanto si effettua da una classe all'altra - si avvale, per antitesi, di un comparante di estrazione illustre, creando una sorta di ossimoro concettuale fra le due classi a raffronto (scrittura ellittica, o litotica""residui di distruzione), e attestando, per ciò stesso, di un tipo di effetto parodico che (cito dal capitolo più volte ricordato) «non è contenibile nemmeno nel riso, ma deborda nell'assurdo di tutto l'umano, ivi compreso l'atto che lo registra». La scrittura, infatti, è essa stessa coinvolta - in quanto tema del comparante - nel processo di degradazione: e la scrittura, qui, è proprio la scrittura del libro. Terzo ed ultimo esempio, questo addirittura insituabile nell'ambito dell'una o dell'altra isotopia. È il celebre paragone con Psiche, adibito a illustrare l'attitudine del126

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