la contemporanea presenza di una componente di fuga, sarebbe comunque, oltre che evocata, anche fuggita. Da una parte esisterebbe una sorta di nostalgia di un contatto pelle a pelle intensamente fusionale ed erotico e dall'altra esisterebbe invece il piacere della consapevolezza di un distacco ormai avvenuto e dell'impossibilità di una completa restaurazione dell'esperienza fusionale. Ma, ad un tempo, questa stessa consapevolezza potrebbe instaurarsi ed essere piacevole proprio perché avvertita sullo sfondo di una possibile fusionalità: il bambino solleticato potrebbe essere rassicurato, cioè, tramite il solletico, circa la non assoluta e definitiva scomparsa della fusionalità. L'evocazione di questo potrebbe rassicurarlo in quanto, nell'esperienza del solletico, sarebbe dimostrato che la separazione dall'altro non è definitiva e traumatica, ma si fa, esiste sullo sfondo di un'unità con la figura materna. La rinuncia a questa unità potrebbe essere vissuta come un'esperienza non solo dolorosa, ma anche come un'esperienza attiva e fonte di piacere derivante dall'acquisizione di una autonomia. Giuseppe Maffei - Matilde Monteleone 237
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