I significanti formali sarebbero invece costituiti da immagini propriocettive, tattili, cenestesiche, chinestesiche, posturali e d'equilibrio e non avrebbero a che fare con gli organi dei sensi a distanza; non si tratterebbe di scene nel senso teatrale o architettonico, ma di trasformazioni di caratteristiche geometriche o fisiche di un corpo, trasformazioni che determinerebbero una deforma� zione o una distruzione della forma; queste trasformazioni avverrebbero in uno spazio bidimensionale. È del tutto evidente che sia nella concezione dei significanti formali di Anzieu che in quella di pittogrammi di Castoradis-Aulagnier esiste la presenza di una prima fase dello psichismo, essenziale per lo sviluppo, ma in cui il linguaggio non è ancora presente. Ora, ovviamente, nessuno dei due Autori può aver pensato a una inesistenza del linguaggio, da parte delle madri, nelle primissime fasi comunicative. È cioè del tutto coerente alla teoria esposta il pensiero che, affinché le funzioni «biologiche» descritte vengano espletate normalmente, sia necessario che, nelle madri, il linguaggio sia costituito e il padre sia presente «all'interno» delle madri. Si può cioè pensare con assoluta coerenza rispetto alla teoria che affinché quelle mani sappiano tenere, quelle carezze possano lasciare tracce etc., occorra che le madri abbiano un buon inserimento nell'ordine simbolico. Si potrebbe addirittura pensare che sia proprio tale buon inserimento a determinare la possibilità ad esempio di un buon contenimento corporeo. Ma, allora, se la teorizzazione di Anzieu non nega affatto l'importanza del linguaggio, perché il tono dei suoi scritti è così diverso da quelli di Lacan? E che senso ha che Lacan parli molto meno delle funzioni contenenti materne o comunque parli prevalentemente dei significanti linguistici? Ci troviamo qui, a nostro avviso, di fronte a una domanda di notevole interesse e le risposte che possono esserle date sono inoltre di un certo rilievo per quan228
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