Il piccolo Hans - anno XVII - n. 69 - primavera 1991

stanze Note su memoria e desiderio NOTA INTRODUTTIVA Poiché la turbolenza che gli scritti di Bion producono nel lettore è in genere in proporzione inversa alla loro lunghezza, forse è bene spendere due parole per introdurre appunti su «Memoria e desiderio», essendo questo uno scritto brevissimo. Bion stesso avvisa i suoi lettori sin dal 1940: «se lo stile è dogmatico, questo può venir preso come sintomo del bisogno di comprimere il testo e non come una pretesa di onniscienza». In realtà, lo stile dello scritto del '67 è talmente compresso da risultare quasi ermetico, anche quando lo si legga dal punto di vista dell'analista alle prese con le sottigliezze del lavoro con i pazienti. In effetti, gli appunti sono una sorta di brevissimo riassunto della teoria bioniana della tecnica analitica, solidamente radicata nell'idea freudiana dell'«attenzione libera e fluttuante», ma evoluta rispetto a questo per quanto riguarda la profonda ragion d'essere e la necessità di una tecnica siffatta. Per coloro che amano Proust, un raffronto tra il pensiero di questi e il pensiero di Bion, sul tema della memoria, può essere illuminante. Parthenope Bion Talamo 217

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