Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

Non affronto il sintomo direttamente, poiché sono convinta che solo così si può raggiungere qualche risultato duraturo. 2) La pratica del rilassamento. Secondo la mia esperienza, quando si ha a che fare con sintomi spasmodici di vecchia data, non basta comprendere i nessi occulti e le dinamiche profonde. Durante la terapia il bambino deve sperimentare più e più volte il rilassamento interiore, finché se ne impadronisce come fosse una specie di schema comportamentale. È questo il motivo per cui la terapia dovrebbe sempre durare piuttosto a lungo, diciamo uno o due anni, ed è ancora per questo che bisognerebbe insistere per avere consultazioni frequenti (più di una alla settimana). Il rilassamento si instaura spontaneamente, ad esempio, nel corso di una felice attività manuale. Uno dei miei pazienti era solito accompagnare col canto la sua attività creativa. Il canto spontaneo è sempre indice di un rilassamento interiore (Klaniczay 1985). Gioco a ping-pong con quasi tutti i miei piccoli pazienti. Insegno loro come si fa e poi giochiamo sul mio tavolo. Imparare a controllare la palla può fornire un modello per il superamento dell'aggressività. All'inizio i bambini danno solo delle gran botte, colpendo la palla a caso, poi, a poco a poco, riescono a dirigerne la traiettoria. Durante il gioco, quando è concentrato sulla palla, il bambino è spesso più comunicativo. Fare bolle di sapone è un'attività che aiuta a regolare il respiro, tuttavia il beneficio maggiore deriva dalla gioia e dal trasporto che riesce a procurare. Come abbiamo visto la contentezza connessa all'oralità, sorta nell'organizzare la festa di compleanno della scimmietta, giocò un ruolo terapeutico importante, vale a dire un ruolo di rilassamento. In breve, la mia terapia analitica contiene anche aspetti qualificabili come terapia comportamentale. Questo però non va inteso in senso meccanico, significa piuttosto che 221

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