(Klaniczay 1980). Nel caso di Gabriel sembra fondamentale il fatto che la madre l'abbia allattato fino a 14 mesi e lo abbia lasciato per riprendere il lavoro non appena terminato lo svezzamento. Come già notato, l'educazione al controllo sfinterico fu lasciata alla nonna. Il periodo piuttosto lungo dell'allattamento causò un particolare attaccamento orale alla madre, la quale, sempre a corto di tempo, era riuscita a dare al bambino solo il suo corpo, mentre non era stata in grado di offrirgli forme più sottili di attaccamento, come può essere il senso di sicurezza trasmesso con le parole. I problemi legati all'aggrappamento si risolsero in parte spontaneamente all'interno della relazione terapeutica, che infonde sicurezza di per se stessa, in parte attraverso le interpretazioni del transfert negativo. Al momento di congedarsi, ad esempio, Gabriel mi colpiva sempre violentemente le mani, tanto che spesso restavano arrossate e doloranti per qualche tempo. Un giorno capii di colpo con grande chiarezza cosa questo gesto voleva dire: il bambino era arrabbiato con me quando se ne andava, come se a lasciarlo fossi stata io, mentre in realtà era arrabbiato con sua madre perché andava a lavorare tutti i giorni. Quando glielo spiegai, fu per lui una vera rivelazione: non colpì più con violenza le mie mani, ma sorridendo le scuoteva su e giù tenendole strette tra le sue. Aspetti della terapia Vorrei sottolineare alcuni aspetti del mio lavoro: 1) Terapia radicale delle cause. Nella balbuzie utilizzo gli stessi metodi che uso per curare un qualsiasi sintomo nevrotico: ovvero cerco di portare alla superficie l'esperienza traumatica aiutandomi coi giochi ripetitivi del bambino. Cerco di capire i nessi occulti e li interpreto in parte, sempre in modo adeguato all'età del bambino. 220
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