Il piccolo Hans - anno XVII - n. 68 - inverno 1990-1991

che prendeva con tuffi nell'erba e nelle siepi spinose degni di un felino. Conosceva il giro del sole, sapeva se le nubi erano cariche di pioggia o quando sarebbero passate soffiando solo vento. Infatti molte volte quando il cielo si faceva nero come fosse notte continuava imperterrito a lavorare, altre fra la sorpresa di tutti all'apparire di una piccola nube all'orizzonte smetteva il lavoro e si avviava verso casa. Non sbagliava mai la piccola nube diventava un nubifragio. I contadini, nei campi vicini, quando lo sentivano gridare ne avevano quasi un senso di felicità, di allegria almeno, perché tutti amavano questo vecchio che gridava. A volte le sue grida trovavano un'eco, al vecchio questo piaceva, allora si metteva a gridare ancora più forte. Nessuno si era mai chiesto il perché di queste grida, qualcuno pensava di saperlo perché ce l'avesse tanto con il Re. La cosa risaliva ai tempi della prima guerra mondiale quando usciti dalla trincea si andava all'attacco al grido di "Savoia". Partì per il soldato che era un. giovane forte e sincero, si era sposato molto presto ed aveva già una famiglia, una moglie bellissima e due figli piccoli, viveva in una casa con il padre e la madre e quattro fratelli maschi di minore età. Una grande famiglia, amata e rispettata da tutti, in questa casa era nato lui e tutti i suoi fratelli. Ora il vecchio non ricordava nulla della sua infanzia che era stata felice come quella dei bambini che a quei tempi potevano permettersi il pane. La terra era dura priva di irrigazione, le piogge erano la manna legate al volere di Dio. Ma le braccia di questi cinque figli e del loro padre erano forti e il grano e l'uva non mancavano, avevano anche quattro mucche da latte. La vita era trascorsa serena avevano tutti frequentato la scuola fino alla 3a elementare, lui che era il maggiore leggeva storie e favole alla madre ed al padre che libri non ne avevano visti mai. Poi nel 1909 il vecchio (allora giovane) partì per il soldato aveva poco più di 20 anni. Il padre lo accompagnò in città a prendere il treno in bici171

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