Il piccolo Hans - anno XVII - n. 67 - autunno 1990

nici che a quelli autistici. Io ho analizzato dieci bambini autistici e ho avuto in supervisione diversi psicoanalisti che seguivano altri pazienti di questo tipo e ho tenuto in osservazione bambini autistici per lunghi periodi di tempo, alcuni dei quali nelle loro case. Ho anche analizzato due bambini schizofrenici e ho avuto in supervisione analisti di bambini schizofrenici. Questo lavoro mi ha permesso di chiarire che un'indagine approfondita non può che svelare la grande differenza fra la psicopatologia di un bambino autistico e quella di uno schizofrenico. È importante studiare l'autismo infantile come entità autonoma, e non confonderlo con la schizofrenia, come spesso accade. Voglio ora definire alcune di quelle che ritengo essere differenze essenziali fra un bambino autistico e uno schizofrenico. (Invece di schizofrenici, preferisco usare il termine confusionali o incapsulati [entangled] perché sono termini che descrivono le caratteristiche predominanti della loro patologia.) Differenze fra bambini autistici e bambini schizofrenici Il bambino schizofrenico è in un confuso viluppo con la madre - quello che Mahler chiama una «simbiosi patologica»2. In un rapporto di questo tipo lo sviluppo psicologico del bambino, per quanto insicuro, si muove di qualche passo perché, nonostante l'interpenetrazione tra madre e figlio, il bambino ha un'oscura consapevolezza della separatezza fisica tra il proprio corpo e quello della madre. Perciò i processi di identificazione proiettiva, come li descrive Melanie Klein, appaiono molto attivi ed evidenti. Un bambino di questo tipo è consapevole dell'interno e dell'esterno, come pure degli oggetti che egli, per usare le parole della Klein, «fantastica» come presenti all'interno del corpo materno. Possiede una capacità particolare di 209

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