Il piccolo Hans - anno XVII - n. 66 - estate 1990

dalla presenza di un uomo in gabbia. Nel romanzo di Garnett si tratta di un giovane scozzese, John Cromartie, che dopo una lite con la fidanzata (lei gli aveva detto «miserabile babbuino») si offre volontario allo zoo come anello mancante. Solo così - scrive Cromartie nella lettera indirizzata alla Società Zoologica - «ogni bambino crescerebbe alla luce delle teorie di Darwin, conscio non soltanto del suo esatto posto nel regno animale, ma anche del modo in cui assomiglia o differisce dalle scimmie»25 • La proposta viene accettata, e John Cromartie è ospitato nel padiglione delle scimmie, vicino all'orango e allo scimpanzé. Sulla sua gabbia sta scritto: «Homo Sapiens. Si pregano i visitatori di non irritare l'uomo con commenti personali». Il pubblico inglese si attiene alle istruzioni, tranne una ragazza che osserva: «Ma è proprio come lo zio Bernard». La presenza di un uomo in gabbia allo zoo di Romadove Flaiano ambienta la sua storia- non è accolta invece con la stessa discrezione. «La comicità- scrive Flaiano in una nota che accompagna il soggetto- deve scaturire dalle reazioni "romane" di tutti i personaggi interessati al mistero dell'uomo in gabbia, il quale non dirà mai una parola»26 • L'uomo in gabbia, che suona in silenzio il suo violino, rifiutandosi di dire chi è e da dove viene, è dunque una sorta di «marziano a Roma». Non più un anello mancante, esibito alla curiosità del pubblico, ma un osservatore stupefatto degli usi e costumi umani. Mariarosa Mancuso 219

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