Il piccolo Hans - anno XVII - n. 65 - primavera 1990

do; un gran male di capo, i denti / oscillanti, pungevano i capelli,/ le pupille, la lingua, bianca» (cfr. Di fronte alla luna); «Il naso sfalda per divenire saliva il labbro/ alzandosi sopra i denti liquefa la curva masticata/ con le radici spugnose che mordono sulla guancia, / ragnatela venosa: nel tendersi incrina la mascella,/ lo zigomo s'impunta e preme con la tensione dell'occhio/ contratto nell'orbita dal nervo fino in gola/ percorsa nel groviglio delle corde dal battito incessante.» (Cfr. La palpebra rovesciata). Specialmente nell'ultimo esempio la violenta e contorta "auto-fagocitosi" viene maggiormente semplificata e astratta rispetto ai brani riportati da Klobas. L'influsso portiano si sente anche nell'assidua frequentazione del bestiario: la conoscenza della realtà avviene animalescamente tramite l'olfatto, spesso è usata la parola "naso", specialmente nel primo capitolo; molti sono gli animali citati in Klobas, come in Porta, come in Giuliani, specialmente nel Tautofono ben presente all'attenzione di Klobas (come si vedrà tra qualche riga). È portiana l'atmosfera di sadismo che aleggia in certi episodi del romanzo, particolarmente in quello dell'amore incestuoso tra il protagonista e la sorella (immaginata...) e in quello che registra un rapido intervento, non P.roprio di soccorso, sulla vecchietta moribonda; l'influsso sembra esercitato specialmente dalla settima strofa di Europa cavalca un toro nero, e da Aprire. Inoltre è proprio in quest'ultima poesia che compare l'immagine del "ventre premuto", posizione, in Klobas (cfr. p. 153), di ripetuti esercizi (simili a quelli dell'angosciante figura che si muove nella poesia di Porta?). La tensione drammatica ossessiva propria del poeta milanese manca totalmente in Klobas, che preferisce parodiare il cattivo. Più che Snoopy (ricordato dal bimbo in 225

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