67 N. Frye, Favole d'identità, Torino, Einaudi,1973, p. 45. Frye precisa che il tema di un'opera letteraria trova il suo contesto appropriato nella letteratura stessa o in ciò che si può chiamare «la sua ossatura archetipa» (N. Frye, Eostinata struttura, cit., p. 171). 68 Sono i generi letterari a stabilire anche i rapporti tra mito e letteratura: «La forma letteraria non può derivare dalla vita; deriva solo dalla tradizione letteraria, e quindi in ultima istanza dal mito» (N. Frye, Favole d'identità, cit., p. 44). E ancora: «Fa parte del compito del critico mostrare come tutti i generi letterari derivino dal mito della quest». (N. Frye, op. cit., p. 18). 69 Per questo concetto Frye ha come pezze d'appoggio vari studiosi tra i quali Bodkin, Burke e Wheelwright. Ma soprattutto gli valgono le idee di A. Malraux ne Les voix du silence, Paris, Gallimard, 1951. 70 N. Frye, Il linguaggio della poesia, p. 185, saggio contenuto ne La comunicazione di massa, scritti raccolti a cura di E. Carpenter e M. McLuhan,Firenze, La Nuova Italia, 1968. 71 «Nella letteratura e più particolarmente nella poesia,le idee sono subordinate alla imagery, ad un linguaggio più "semplice,sensuale e appassionato" del linguaggio della filosofia» (N. Frye, Eostinata struttura, cit.,pp. 204-205). «In letteratura non esiste un discorso diretto: non è ciò che si dice che è importante ma il modo in cui lo si dice» (N. Frye, Eimmaginazione coltivata, cit., p. 34). 7 2 Così come sono definite ne La scrittura secolare, Bologna, Il Mulino, 1978. 73 R. Wellek-A. Warren, Teoria della letteratura, Bologna,Il Mulino, 1971,pag. 253. 7 4 N. Frye, op. cit., p. 78. 75 N. Frye, op. cit., p. 47. «Perciò la poesia è qualche cosa di più filosofico e di più elevato della storia; la poesia tende piuttosto a rappresentare l'universale, la storia il particolare». Aristotele, Poetica, 9, 1451b5 sgg. 76 In questo senso !'«antropologia letteraria»,come Frye definisce la critica archetipica, non è che uno sguardo induttivo alla ricerca degli archetipi, diretto alla composizione dell'opera letteraria, ai tratti che ne definiscono l'ordito e l'architettura. 77 N. Frye, Anatomia della critica, cit.,p. 126. Questo permette uno sguardo sulla molteplicità empirica connesso ad una visione teorica che le unifichi. 78 N. Frye, Il linguaggio della poesia, cit., p. 186. Questo saggio, come si sarà notato dalle somiglianze,è una rielaborazione nell'altro, Fase mitica: il simbolo come archetipo, contenuto in Anatomia della critica. 7 9 Del resto dovrebbe essere ormai chiaro che la mitologia fa da sfondo, come nelle concezioni junghiane,anche a quelle di Frye: risalire il magma disordinato degli individuali,poterlo guardare dall'alto e unitariamente, non può non portare Frye, nello studio 217
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