Il piccolo Hans - anno XVII - n. 65 - primavera 1990

NOTE 1 C.G. Jung, Ricordi, sogni, riflessioni, Milano, Il Saggiatore, 1965, p. 135. 2 C.G. Jung, Symbols of Transformation, in Collected Works, London, Routledge & Kegan, 1957, (translated by R. F. Hull), par. 258, p. 127. 3 L. Lévi-Bruhl, Psiche e società primitive, Roma, Newton Compton, 1975. 4 C.G. Jung, Tipi psicologici, in OC, Torino, Boringhieri, 1965, p. 455. 5 C.G. Jung, Tipi psicologici, cit., p. 453. 6 La prima testimonianza dell'uso di una tale nozione risale a Trasformazione e simboli della libido del 1911. 7 A questo proposito va rilevato che la concezione dell'immagine in G. Bachelard deriva direttamente da Jung. Si veda in particolare G. Sertoli, Le immagini e la realtà. Saggio su G. Bachelard, Firenze, La Nuova Italia, 1972. 8 C.G. Jung, Archetypes and the Collective Unconscious, in Collected Works, cit., p. 42. 9 «La teoria di idee originarie preconscie, non è affatto una mia invenzione, come dimostra la parola "archetipo", che appartiene ai primi secoli della nostra era. Con particolare riguardo alla psicologia troviamo questa teoria nelle opere di Adolf Bastian e poi ancora in Nietzsche». C.G. Jung, Psicologia e religione, Milano, Edizioni di Comunità, 1979, p. 72. 1° C.G. Jung, Istinct and the unconscious contenuto in The Structure and Dynamics of the Psyche, in Collected Works, cit., par. 290, pp. 133-134. 11 Jung tende a precisare che esse non sono però idee innate. «Non bisogna assolutamente pensare che esistano idee innate. Non vale neppure la pena di discuterne. Esistono semplicemente possibilità innate di avere certe idee; una sorta di condizione a priori per la produzione di certe fantasie, in qualche modo simile alle categorie kantiane». La citazione è tratta dall'introduzione di A. Carotenuto a Inconscio, occultismo e magia di Jung (Roma, Newton Compton, 1971). 12 «To the category of "inborn ideas" also belong Adolf Bastian's "elementary ideas" by which we are to understand the fundament analogous forms of perception that are be found everywhere». C.G. Jung, The Structure and Dynamics of the Psyche, cit., par. 353, p. 165. 13 «L'immagine primordiale, cui ho dato il nome di archetipo, è sempre collettiva, vale a dire comune almeno a tutto un popolo o a tutta un'epoca. Probabilmente i motivi mitologici fondamentali sono comuni a tutte le razze e a tutte le epoche». C.G. Jung, Tipi psi211

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