ciale, non privato, un bisogno di costruire una comunità attorno a certi simboli,>74, l'immagine è la testimonianza di un legame genetico tra letteratura e mito, tra produzione immaginativa umana ed esperienza collettiva. Ma essa è soprattutto da ricollegarsi alla concezione della letteratura come un sistema organico, pervasa delle stesse trame immaginative e ricorrenti. Gli archetipi sono elementi della tradizione. Tramite immagini altamente convenzionali essi creano la tipicità della letteratura: ... nella letteratura troviamo costantemente situazioni che, d'un tratto, vengono a coordinare e a mettere a fuoco un gran numero di tali impressioni, e ciò corrisponde in parte alla definizione aristotelica di avvenimento umano tipico o universale75. La ricerca di Frye è tesa proprio a questa rivelazione di forme tipiche nella letteratura, delle sue convenzioni, dei suoi archetipi76 , i «simboli che collegano tra loro le poesie»77. Ma il problema della convenzione comprende in sé il problema di come l'arte possa essere comunicabile. Questo aspetto sociale dell'arte, intesa come punto focale di una comunità, postula una critica che consideri l'arte come «... una delle tecniche della civiltà» 78 . Nella visione socio-mitica che Frye ha della letteratura, il simbolo (concepito, in quanto unità comunicabile, come archetipo), permette il collegamento di un'opera letteraria alle altre, aiutando ad unificare ed integrare la nostra esperienza della letteratura. L'archetipo lavora entro il corpo complessivo della letteratura, permettendo lo studio comparativo esteso ad ogni prodotto, dal più convenzionale (la letteratura primitiva e popolare tocca punti di pura convenzione) al più variabile, che non risulterà altro che mascheramento, complicazione, traslazione infine de206
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