NOTE 1 I numeri di pagina rimandano sempre all'edizione Penguin. La traduzione italiana è quella di Giulio de Angelis (Mondadori). 2 Pubblicato nel 1897 (trad. it. Dracula, Milano, Mondadori, 1979, cit. a p. 65). È probabile che Joyce conoscesse il libro di Stoker; quasi certamente conosceva un altro libro di vampiri, In a glassdarkly (1872) di Sheridan Le Fanu, il cui titolo potrebbe essere citato a p. 299 dell'Ulisse:«[...] he stated that previously he had seen asin a glass darkly [... ]» (corsivo mio). In ogni caso la frase è citazione paolina (Cor. 13, 12). Resta il fatto che Stoker e Le Fanu, come Joyce, sono irlandesi, che il vampirismo moderno è un mito irlandese. 3 A p. 139, nel paragrafo titolato «Rime e ragioni», Dedalus medita sulle rime della quartina. 4 Bram Stoker, Dracula's guest, scritto in seguito alla lettura di Carmilla di Le Fanu (contenuto in In a glass darkly) e pubblicato nel 1914 (trad. it. Z.:ospite di Dracula, in Bram Stoker, La vergine di Norimberga, Milano, Longanesi [su concessione di Sugar], 1975). 5 La famille du Vourdalak, 1847, «Revue des Etudes Slaves», vol. XXN, 1950 (trad. it. La famiglia del vurdalak, in Ornella Volta-Valerio Riva eds., I vampiri tra noi, Milano, Feltrinelli, 1960). 6 Leiden, E.J. Brill, The Encyclopedia of Islam, London, Luzac &Co, 1965. 7 In un capitolo di Mille plateaux (Paris, Minuit, 1980), interamente dedicato al divenire animale e al contagio come opposto alla filiazione, e titolato «1730» - la data in cui ebbe inizio, secondo Voltaire, la moda del vampirismo in Europa occidentale. «Il vampiro non fa figli, contagia. La differenza è che il contagio, l'epidemia mette in gioco dei termini del tutto eterogenei: per esempio un uomo, un animale e un batterio, un virus, una molecola, un microorganismo. Delle combinazioni che non sono né genetiche né strutturali, degli inter-regni, delle partecipazioni contro natura, ma la Natura non procede che così, contro se stessa». Gli stessi autori, in Kafka. Pour une littératuremineure (Paris, Minuit, 1975, cap. 4; trad. it. Kafka. Per una letteratura minore, Milano, Feltrinelli, 1975), parlano di vampirismo in relazione all'epistolario di Kafka (citando in nota «uno studio inedito diClaire Parnet su "Il Vampiro e le lettere", in cui il rapporto Kafka-Dracula è analizzato con molta precisione»). Kafka avrebbe usato il suo epistolario per «succhiar sangue» alle fidanzate, attraverso un patto diabolico tutto teso a scongiurare la coniugalità. 8 Gershom Scholem, Zur Kabbala und ihrer Symbolik, Zi.irich, Rhein, 1960 (trad. it. La Kabbalah e il suo simbolismo, Torino, Einaudi, 1980), pp. 4 e 6. 9 Il racconto è attribuito da Giuseppe Lippi a «quelli del Teatro dell'Elfo di Milano» che avevano messo in scena una versione teatrale del Dracula di Stoker («Aliens», 4, 1980, p. 65). Inutilmente ho 230
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