Mercier non ha mai parlato, Moran non ha mai parlato, io non ho mai parlato» (trad. di G. Falco). 9 AA.W., Introduzione al Finnegans Wake, Milano, Sugar, 1961, p. 26. 10 Samuel Beckett, Assez, in Tétes-mortes, Paris, Les Éditions de Minuit, 1967, p. 44. «L'arte di combinare o combinatoria non è cosa che mi si possa imputare. È una tegola del cielo� (trad. di G. Neri). 1 1 Samuel Beckett, Comment c'est, Paris, Les Editions de Minuit, 1965, p. 73: «cari numeri quando tutto viene a mancare qualche numero...» (trad. di F. Quadri). 12 Samuel Beckett, Z.:Innommable, cit., p. 169. 1 3 David Hilbert, Nuova fondazione della matematica, in Ricerche sui fondamenti della matematica, a cura di V.M. Abrusci, Napoli, Bibliopolis, 1985, p. 196. 14 E per cui devo rimandare al mio Cascando. Tre studi su Samuel Beckett, Napoli, Liguori, 1988; la cui lettura, non essendo gratificante ripetersi, sono stato costretto, e ne chiedo scusa, a dare per scontata. 1 5 Samuel Beckett, Worstward Ho, London, John Calder, 1983, p. 36. «Desiderando la cosiddetta mente a lungo persa al desiderare. La cosi-disdetta. Fino ad ora così-disdetta. Impronta del lungo desiderare persa al desiderare. Lungo vano desiderare. E desiderare ancora. Debolmente desiderando ancora. Debolmente vanamente desiderando ancora. Un desiderare più debole ancora. Il più debole. Debolmente vanamente desiderando il minimo del desiderare. Indiminuibile minimo del desiderare. Inacquietabile vano minimo di desiderare ancora. Desiderando che tutto vada. L'opaco vada. Il vuoto vada. Il desiderare vada. Vano desiderare che il vano desiderare vada» (trad. mia). 220
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