ha, dopo Z:Innommable, addirittura intaccato lo stream, sostituito da un principio che potrebbe definirsi ancora più minimale (nel senso di essenziale) di quello percettivo (e nel quale si danno immediatamente tutte le istanze dovute al soggetto senza più, però, alcuna connotazione individuante): quello dei "giudizi matematici", fondati kantianamente su un principio intuitivo a priori e che pertanto manifestano per eccellenza l'ambiguo statuto di una voce (di un luogo del "chi dice") che vorrebbe mantenersi propria ed esterna. È questa l'art de combiner: L'art de combiner ou combinatoire n'est pas ma faute. C'est une tuile du ciel 10• La tegola dal cielo è un principio extrasoggettivo che decanta il soggetto: il che vuol dire che allo stream (per cui occorre sempre risalire ad una sorgente, che è il luogo della comprensione e dell'identificazione) si sostituisce un procedere per calcoli (così è scritto in Comment c'est: «cher chiffres quand tout fait défaut quelques chiffres...» 11, in cui può trovare pacificazione anche l'affannoso coscienzialismo percettivo che relegava la voce innommable nella cattiva infinità; aveva del resto già detto l'Innommable: «Rien de plus reposant que le calcul»12 • Nel calcolo vi è riposo (per la voce costretta nel limbo del "chi dice") perché attraverso di esso il luogo che fu dell'autore narcotizzante puq a suo modo essere riconquistato: occorre immaginare comunque qualcuno che esegua questo calcolo (che possegga cioè «oggetti discreti extralogici», vale a dire i segni numerici che «fuori della nostra considerazione», come scriveva David Hilbert in un saggio del 1922, «non hanno alcun significato»13 , salvo che della sua identità si può fare a meno. Di qui, dunque, l'ossessione numerica e probabilistica della terza parte di Comment c'est o delle puntigliose short proses beckettiane comprese nel decennio che va dalla stesura di All Strange 215
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==