La tegola dal cielo Encore une seconde. Rien qu'une. Le temps d'aspirer ce vide. Connaitre le bonheur. Ma vu mal dit Ciò che differenzia sostanzialmente il procedere narrativo da quello poetico, nel suo farsi prima e quindi nel suo legittimarsi, sta tutto nell'identità soggettiva che sussume il carico dell'esperienza detta. A rigor di termini, la poesia non possiede oscillazioni di voci che non siano riconducibili al filtro autoriale, cui è dato sintetizzare e infine licenziare le coordinate estreme dello spazio e del tempo. Per quanto protesti oggettività (e per quanto tale vezzo possa di poi divenire metodo e stile), la poesia denuncia nella fattura quanto meno metrica, nell'armonizzazione, il proprio fattore, singolo e sociale. Il che vuol dire, paradossalmente, che l'indice soggettivo, il coefficiente di presenza autoriale nel procedere poetico è così tanto attivo ed è altrettanto facilmente reperibile da non costituire alcun elemento d'individuazione: voglia o non voglia esserci, è al principio d'amalgama dell'autore che l'amalgama dei versi sempre rimanda. Il che vuol anche dire che il poeta, alla base del suo procedere, non incontra mai il tarlo della verificabilità: la voce che s'innerva nei versi è sempre inverata da chi ne organizzò il flusso, per quanti personaggi possano chiedere il diritto di parola. In definitiva, per quante parole possano avere le personae di 206
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