Il piccolo Hans - anno XVI - n. 62 - estate 1989

l'istanza di un cervello (il capo) e di una mente (lo storico) sostitutivi, e chiedendo la stipula di un contratto di analisi interminabile. L'analista esprime la necessità di controllo fallico con questa interpretazione: «Lei vuole che io faccia da capo come non fece suo padre, ma il capo qui è la testa e lei vuole poter avere il controllo esclusivo della mia testa». Dunque la sinistra, il controllo esclusivo fisico dell'analista, è il permesso oltre ogni impossibilità, il «sinere», ed il sesso: l'esigenza è quella fallica del re, del bambino accontentato e di una libertà assoluta nell'uso dell'analista, e delle proprie ipercariche istintuali prorompenti. Il secondo sogno che riporto è un sogno di Cartesio, commentato da Freud: nel 1929 Maxime Leroy scrisse a Freud riferendogli un sogno di Cartesio, ed invitandolo ad interpretarlo. Ecco il sogno: 212 Allora nella notte, quando tutto è febbre, tempesta e panico, di fronte al dormiente si alzano dei fantasmi. Egli cerca di alzarsi per scacciarli, ma ricade giù, vergognandosi di sé, con un gran senso di debolezza al lato destro. All'improvviso si apre una finestra della camera. Spaventato, egli si sente portar via dalle folate di un vento impetuoso che lo farà piroettare varie volte sul piede sinistro. Si trascina barcollando fin davanti agli edifici del collegio dove era stato educato. Con uno sforzo disperato tenta di entrare nella cappella per recitarvi le sue devozioni. In quel momento arrivano due passanti. Egli vorrebbe fermarsi, parlare con loro, e osserva che uno di essi porta un melone. Ma una violenta raffica lo risospinge verso la cappella. Allora apre gli occhi, tormentato da una .viva sofferenza al lato sinistro. Non riesce a capire se sogna o se è desto. Mezzo sveglio, si dice che uno spirito maligno ha forse voluto tentarlo, e mor-

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