Il piccolo Hans - anno XVI - n. 61 - primavera 1989

da lui, che in futuro cercherò di trattare con le mie modelle nel modo in cui egli avvicina i pazienti, ossia afferrandoli saldamente e mettendoli immediatamente nella posizione giusta. Fa meraviglia quanta pazienza egli abbia; pratica egli stesso massaggi ai pazienti, applica loro le pomate e li cura in mille modi, infinitamente meglio di un infermiere; e come sa bene come sup�rare i loro scrupoli e far loro fare esattamente quanto vuole. C'è qua un vecchio che sarebbe stato un S. Gerolamomagnifico; un corpo magro, longilineo, vigoroso, abbronzato, con delle articolazioni talmente personali ed espressive éhe fa venire lamalinconia il pensiero di non poterlo avere come modello». Eartista restaura, il tempo dipinge. Van Gogh porge al tempo (il do sotto il sol), il tempo come durata e il tempo come meteorologia, il disegno da asciugare, come abbiamo visto, o il disegno da inzuppare di pioggia affinché la· durezza del tratto, la dura ossatura «che regge tutto il resto»8 , si ammorbidisca degradando verso il «morbido grigio» che rende ogni pittura, a colori o in bianco e nero, un'opera dalla luce e dell'ombra, della loro mescolanza. Agli inizi Van Gogh lavora col tempo, anticipa lo scurirsi dei colori, valorizzando «l'infinita varietà dei grigi - rosso grigio, giallo grigio, blu grigio, verde grigio, arancione grigio, viola grigio»9 • Più tardi, invece, optando per i colori puri, si lascerà lavorare dal tempo: «ci penserà il tempo a scurirli». E nella sua lunga resistenza alla luce e al colore, egli si nasconde, toglie, abolisce in un certo senso il pittore («Ero tanto ansioso di continuare che me ne restai lì e mi riparai come meglio potevo dietro un grande albero. Quando infine terminò e i corvi ripresero a volare, non rimpiansi di avere aspettato, per via della meravigliosa tonalità profonda che la pioggia aveva impartito al terreno»)10 in modo che sia la pioggia o il vento a dipingere. L'artista si eclissa nel tempo pittore. 23

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