Il piccolo Hans - anno XVI - n. 61 - primavera 1989

alta manifestazione d'arte; tuttavia a ciascuno di essi spetta solo quella parte che ha nella formazione dell'atteggiamento generale dell'uomo verso il mondo12 • La proposizione atteggiamento generale dell'uomo verso il mondo ci porta a considerare il rapporto dell'arte con la concezione del mondo; e in questo caso ci aiuta, ancora, una riflessione straordinariamente stimolante di Mukaròvsky: La concezione del mondo, che si manifesti come base noetica o come ideologia o ancora come sistema filosofico, non esiste soltanto al di fuori dell'opera d'arte come qualcosa da essa espresso, ma diventa direttamente un principio della sua strutturazione artistica, agisce sui rapporti reciproci tra le sue compop.enti e sul significato globale del segno artistico. E dunque un elemento dell'opera d'arte, ma un elemento di tipo particolare, che è contemporaneamente dentro e fuori dell'opera, un elemento che costituisce un legame efficace tra l'arte e, prima di tutto, l'intera ampia sfera della cultura colle sue componenti, nonché tra l'arte e tutti i rami della produzione materiale. L'intera sfera della cultura è influenzata dalla concezione del mondo e reagisce ad essa sia come tutto sia nelle sue singole componenti 13• Anche il restauro è un'attività che ha a che fare con la concezione del mondo; da essa è dinamicamente condizionato per cui ogni tempo, ogni periodo, potremmo dire, ha il restauro che si merita, quasi fosse lo specchio dell'artisticità del proprio tempo. Certamente questa affermazione è provocatoria e un poco paradossale in quanto, se alla luce della propria contemporaneità ogni tipo di restauro fosse giustificabile come portatore dei segni indelebili di una certa concezione del mondo, non avremmo 215

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