Il tema è quello, come è definito dallo stesso Bourdieu, della forza della rappresentazione: il restauro opera all'in- . terno di questa necessità, necessità non tanto di tipo estetico quanto condizione fondamentale per offrire sistemi di riconoscibilità a una determinata realtà. Gli elementi mancanti di un'opera d'arte sono il risultato delle trasformazioni storiche, anche quelle accidentali, per cui l'azione del restaurare potrebbe essere interpretata come un'azione che cerca di opporsi all'irreversibilità del ciclo storico: ripresentare il passato è un'operazione di grandissimo rilievo etico e pedagogico, centrale per riconoscere e riconoscerci, ma forse ha poco a che fare con il concetto di autenticità, di originalità: La ricerca dei criteri oggettivi dell'identità regionale o etnica non deve far dimenticare che, nella pratica sociale, questi criteri sono oggetto di rappresentazioni mentali, cioè di atti di percezione e di valutazione, di conoscenza e di riconoscimento, nei quali gli agenti investono i loro interessi e presupposti, e di rappresentazioni oggettuali in cose (emblemi, bandiere, simboli, ecc.) o in atti, strategia di manipolazione simbolica, che mirano a determinare la rappresentazione (mentale) che gli altri possono farsi di questa proprietà e di coloro che ne sono portatori8 • Restauro come rappresentazione mentale, restauro come rappresentazione oggettuale, restauro come strategia di manipolazione simbolica: Nulla è meno ingenuo del problema che divide gli studiosi: e cioè sapere se bisogna far entrare nel sistema dei criteri che pertengono non solo alle proprietà cosiddette oggettive, come l'ascendenza, il territorio, la lingua, la religione, l'attività economica, ecc., ma anche quelle cosiddette soggettive (come per esempio, il sentimento di apparte211
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