Il piccolo Hans - anno XVI - n. 61 - primavera 1989

del testo affidatogli. L'opera viene quindi definita in senso spiccatamente individuale, arricchita di elementi non scritti come colorature melodiche realizzate estemporaneamente, scegliendo l'organico più opportuno, il tipo e la quantità degli strumenti o delle voci da usare: aspetti contingenti di cui il compositore si disinteressa al momento di fissare sulla pagina la sua creazione per occuparsene solo eventualmente in quanto egli stesso esecutore di musiche sue o altrui. Con ciò si è impropriamente generalizzato un insieme di consuetudini copiosamente testimoniate a partire dalle prime fasi storiche della musica europea nell'Alto Medioevo ed assai differenziate per epoca, per regione, per genere musicale e di cui qualche resto sopravvive ancora nelle partiture e negli usi dell'Ottocento romantico e borghese (le cadenze di un concerto, le improvvisazioni in un recital pianistico, la prassi della coloratùra vocale prevista dai compositori di melodrammi fino ai primi decenni dell'Ottocento). Questo diritto-dovere, libertà e insieme obbligo, dell'interprete è andato tuttavia costantemente riducendosi a partire dai primi del Seicento - e in modi sensibilmente disuguali a seconda dei generi musicali - con un incremento delle prescrizioni normative contenute nella pagina musicale, sintomo di un progressivo imporsi all'attenzione del compositore dell'aspetto sonoro delle proprie composizioni a fianco della pura ratio architettonica o retorico-poetica, un'enfatizzazione del carattere uditivo dell'opera la cui realizzazione è sempre meno demandabile a terzi. L'aumento del carattere prescrittivo inerente all'atto del comporre, di codifica rigida della prassi esecutiva ha fovesciato così la deontologia dell'esecutore, ha condotto al formarsi della categoria dell'arbitrio interpretativo, a rendere illegittimo e non tollerabile tutto ciò che non provenga in linea di univocità dal testo scritto, allineando filologi e compositori nel concepire la partitura come esaustiva e cogente manifestazione di un 156

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