Bestiae, in compagnia del riccio, la talpa, il sorcio, l'opossum. Né gli animali si limitarono a passare da un genere o da un ordine all'altro di pedine: a volte essi cambiarono perfino la classe di appartenenza, compiendo, sulla scacchiera della natura, tragitti lunghissimi. Nel 1735, il tricheco e la balena si trovarono in caselle vicine, nello stesso ordine dei Pesci, e nel 1758 si spostarono in due diversi ordini dei Mammiferi: il tricheco venne collocato fra i Bruta (con l'elefante e il bradipo, per esempio), mentre la balena finì tra i Cete. Per contro, il gatto di Linneo guadagnò sùbito una casella delle Ferae e lì, bestia feroce, incredibilmente rimase per tutta la partita. Buffon sghignazzò e fece mosse altrettanto discutibili. La partita si concluse in parità sia perché non c'erano arbitri imparziali, sia perché nessuno poté garantire che l'ultima collocazione delle pedine fosse più naturale e oggettiva delle precedenti. Quest'episodio torna alla mente perché tutti i naturalisti assisterono alla partita (tifando, rumorosamente, per l'uno o per l'altro), tutti i musei ne seguirono le conseguenze e Maria Franca Spallanzani ha dedicato un pregevole libro alle vicissitudini di quelli spallanzaniani (La collezioné naturalistica di Lazzaro Spallanzani: i modi e i tempi della sua formazione, Comune di Reggio nell'Emilia, 1985). Nei musei, quegli oggetti che si spostavano solo metaforicamente, sulla «scacchiera» della natura nella «partita» fra Linneo e Buffon, si spostarono davvero: cambiando genere, ordine e perfino classe di appartenenza, si spostarono da scaffale a scaffale, da armadio ad armadio, perfino da sala a sala. Basti pensare ai coralli, che di volta in volta vennero considerati minerali, fossili, vegetali, corpi intermedi fra vegetali e animali (detti zoofiti o pian204
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