Il piccolo Hans - anno XIV - n. 55 - autunno 1987

poi però, dopo avere mostrato una certa preoccupazione nel lasciare lo spazio in cui campeggiano i criteri dell'ortodossia, ci dice che: «Le considerazioni3 di Freud si basano sul principio che i pazienti con gravi disturbi psicopatologici e debolezza dell'Io rispondono alle interpretazioni analitiche secondo dei tempi molto più lunghi rispetto a quelli che sono impiegati da pazienti con disturbi psicopatologici meno gravi e con una maggior forza dell'Io.» 4 Quest'ultimo rilievo è successivamente messo in relazione all'evidenza clinica secondo la quale, al contrario, è ad altre e non meglio definite «prerogative» del paziente che bisogna guardare per verificare quanto il paziente stesso «si dimostra di fatto capace di capitalizzare in tempi brevi il giusto aiuto analitico». Lasciamo a questo punto a coloro che lo desiderassero, di documentarsi nel dettaglio su queste· pagine; ciò che a noi pre. me sottolineare qui è il fatto che è sul paziente che in qualche modo confluisce questo concetto assolutamente «psicologico» della «capacità a produrre» dei risultati nel corso della terapia; sulle spalle del paziente, non importa se coincidente con la figura del futuro analista, grava una diversa misura del tempo, nel senso di durata, di una cura, di un training; dove, ancora, ciò che ci pare eluso, se non addirittura «forcluso» è il «momento» psichico, in termini lacaniani potremmo dire il desiderio, che il terapeuta intrattiene rispetto alla propria teoria da un lato e rispetto ai fini che la teoria stessa persegue presso il paziente, dall'altro. Il nostro rilievo non sarebbe completo se non ricordassimo «l'esempio significativo» che l'Autore di cui ci siamo occupati riferisce a conclusione di queste pagine introduttive; per esse ci è dato assistere al fenomeno, peraltro così frequente, almeno nella fantasia, per una persona in analisi, secondo cui un analizzante interpella un «altro» (o Altro?) analista per lamentare l'assenza di progressi relativi all'analisi che sta sostenendo; ebbene, cosa ci dice il nostro Autore di questo incontro? «Con il passar del tempo l'atmosfera emotiva si impronta alla cordalità, e il giovane mi racconta spontaneamente5 un sogno, in cui tra l'altro c'era una scena buffa». Ci pare che basti attestarsi qui e, per precisare il nostro punto di vista, diciamo che se ci siamo diffusi fra le righe di questo testo è perché in esso troviamo un buon «campionario» di con209

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