fremito di orrore da Zola nel suo grande romanzo L'(Euvre; è stata inseguita con disperato furore da tutte le avanguardie; riaffiora oggi nei nuovi passaggi della nostra modernità, della nostra contemporaneità. Il soggetto guarda questi paesaggi, ed è in questi paesaggi. Infatti non si è mai solo testimoni di una cosa che accade mentre la guardiamo accadere. Poscritto Quando abbiamo studiato, frequentato, amato un autore, che ci ha aperto spazi conoscitivi nuovi, territori sconosciuti, che abbiamo imparato a percorrere e a guardare attraverso il suo testo, questo autore cessa di essere un oggetto di studio, perché, in un certo senso, è lo sguardo e la mano che allunghiamo per sfiorare una cosa, o una persona. Il nostro stesso sguardo e la nostra stessa mano. Freud è diventato questo per me, e così mi piacerebbe rispondere a chi mi domanda perché nei miei libri oggi il suo nome ricorra così poco, perché non è citazione e apparato critico. Quando Mario Spinella e Sergio Finzi mi hanno chiesto di collaborare a questo numero del «Piccolo Hans», ho risposto con gioia al loro invito, ma con questo imbarazzo. Mi trovavo impegnato nella scrittura di un nuovo libro, Limina. Attraverso e oltre il moderno, in cui tentavo di ripercorrere quella che è stata definita «l'esperienza della modernità» partendo da un punto di vista diverso, quasi inedito per questo tipo di studi: dall'eros e polemos che è alla base forse della più radicale proposta filosofica della modernità, quella della Fri.ihromantik di Schlegel e Novalis. Via via che procedevo nel lavoro, mi accorgevo che moltissimi concetti, quelli appunto più radicali e innovativi, avevano trovato uno sviluppo sorprendente in Freud. E che forse mi erano visibili proprio per la mia prossimi205
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