Sono passati più di duemila anni da quando Dionigi · d'Alicarnasso ha divulgato questo segreto professionale, consigliando ai poeti di moltiplicare i piedi brevi per rispecchiare l'esaltazione o per suggerire un movimento rapido (1845, 276). È un principio che si applica egualmente al livello della fonetica segmentale. Lo scarto espressivo dell'articolazione linguale o labiale viene suggerito attraverso uno scarto corrispondente della distribuzione della frequenza dei fonemi. Nella gioia la lingua si innalza e viene avanti in rapporto all'articolazione neutra delle vocali. L'approccio tenero si riflette spesso in un'articolazione più arrotondata delle vocali (F6nagy 1983, 27-42). Il testo poetico esprime la gioia imprimendo al verso un timbro chiaro con l'aumento del numero delle vocali anteriori: vocali anteriori articolazione portata in avanti vocali posteriori Egualmente, una più alta frequenza delle vocali arrotondate anteriori (y, 0, re) può mimare una consonante labiale molle tenera. È a partire dalle costrizioni metriche che il testo scritto può suggerire talune irregolarità prosodiche. Così, il conflitto tra accento metrico (ictus) e accento linguistico mima sia uno spostamento di accento, sia l'accentuazione di due sillabe consecutive. La cesura irregolare e l'enjembement creano pause agrammaticali espressive (F6nagy 1981). Alcune regole di trasformazione espressiva si applicano ai due piani, fonetico e grafico. Le lettere maiuscole o in grassetto possono mettere in rilievo uno di questi piani allo stesso modo che l'intensità vocale. 56
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