ficoltà che cercano di districare, pensieri sordi e cogitazioni cieche10• Il gioco di specchi tra pluralismo gnoseologico e «pluralismo foisonnant du réel» è un ulteriore sigillo leibniziano sull'universo di Gadda. Ma attraverso le sue maglie filtrano echi e suggestioni più prossimi, che si mescolano e si confondono con la traslitterazione del dettato leibniziano: Bergson, l' energetismo di Ostwald, la disordinata poliistoria con cui Gadda recepisce i molteplici segnali di crisi del positivismo ottocentesco. L'euresi ne esce inquadrata in una sorta di storia naturale della complessità. Giacché l'inventiva feconda «quello stesso germine euristico che è la sintesi operatrice del reale» (VM 80) : il che impone uno scandagl io dell'«attività euristica del reale», della valenza a parte rei dell'euresi. L'euresi matura «già nelle cose, nelle singole trovate di una fenomenologia a noi esterna». Ma l'ispezione di questo strato ontologico impone il ripudio della razionalità del «témno» e l'esigenza di forzare e sollecitare ulteriormente i moduli espressivi. L'intento di Gadda è di sorprendere lo spettacolo dell'euresi, lo «sforzo euristico» dell'aurora (207), sorgere delle nubi che coglie eternamente alla sprovvista ogni interrogazione metodica: processo drammatico, liminare, come nei «frammenti di ragione» del risveglio (285), squarciarsi e palpitare sconnesso di un caosmo in cui i «cubi» del reale vengono uscendo dall'ombra. 4. L'euresi storica Come in un gioco di scatole cinesi, l'ideazione riflette scenari reali ad essa isomorfi: «l'invenzione logica è il simbolo della più lata euresi del reale» (393). In direzione di questa «euristica della realtà» (199), Gadda viene 129
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