Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

«Starò allora saldo e stabile in te, nella mia forma che è la tua verità!»16 • La conoscenza sarà perfetta dopo la morte, segno anch'essa della perfetta unità con l'essere: «Quel cielo... dove l'intendere è un conoscere· simultaneo, non in enigma, non come attraverso uno specchio, ma to- · talmente, in una conoscenza faccia a faccia, che non intende da questo o da quello ma, come si è detto, simultaneamente, senza vicenda di tempi»17 • Agostino può dunque placarsi, nella certezza di aver trovato proprio quello che cercava: «l'anima che va peregrinando lontano, comprenda, specialmente se è già sitibonda di te, se ormai le sue lacrime sono diventate il suo pane, mentre tutti i giorni le viene domandato: dov'è il tuo Dio? Ormai una cosa sola domanda a te e questa sola ti chiede, di abitare, cioè, nella tua casa e per tutti i giorni della sua v_ita. Quale sarà la sua vita, se non tu? E quali i suoi giorni, se non la tua eternità, come i tuoi anni che non passano, perché tu sei sempre il medesimo? Da ciò, dunque, l'anima che lo può, comprenda quanto la tua eternità è superiore a tutti i tempi, se la tua abitazione, che mai fu pellegrina e, sebbene non a te coeterna, è unita, però a te senza fine e ininterrottamente e non patisce la vicenda dei.tempi. Mi è chiaro ciò al tuo cospetto e ti prego, affinché mi sia sempre più chiaro e che in questa tua rivelazione io resti contento sotto la protezione delle tue ali».18 293

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