le di certi fenomeni e di trascurare il dettaglio irrilevante per una più ampia visione d'insieme»18 • La diagnosi è molto precisa, ma Edmund Gosse non apprezzava abbastanza l'Omphalos per riconoscerne anche l'acutezza.. Il piccolo Edmund non si limita ad aiutare il ,padre nel suo lavoro di naturalista, ma intraprende anche un'attività tutta sua. Verso i nove anni, trascorre intere giornate compilando monografie sugli animali marini, a imitazione dell'Actinologia Britannica a cui Philip Gosse stava lavorando. L'impresa è condotta con la maggiore fedeltà possibile: i fogli di carta sono dello stesso formato è.i una pagina a stampa, e il testo è accompagnato da illustrazioni fatte all'acquerello. Inoltre, per conservare lo stile rigido e convenzionale delle comunicazioni scientifiche, Edmund prende a prestito intere frasi dai libri del padre. Le specie descritte sono inventate, e l'imitazione sconfina presto nella parodia. «Io inventavo nuove specie, dalle macchie color zaffiro, dai tentacoli cremisi e dalle striature color ambra, che erano tanto simili alle sue specie autentiche da riuscire sconcertanti»'9 • La classificazione e l'imitazione (spinta fino alla parodia) riempiono le giornate di Edmund bambino. Questa passione per le attività intrasistematiche continua anche quando Edmund si è ormai svincolato dall'influenza paterna. Padre e Figlio si conclude con il racconto della rottura tra i due Gosse; avvenuta nel 1870. Molti anni dopo ritroviamo Edmund Gosse - che intanto si è affermato come critico letterario - nella sua biblioteca londinese. Con lui c'è Mario Praz, che racconta l'episodio in La casa della vita'0 • Gosse è fierissimo della sua collezione di autografi. La mostra agli amici, accompagnando i pezzi più rari con l'esclamazione «Tolstoj ... to me! lbsen ... to me! Bjornson ... to me! Mallarmé ... to me!»21 • 269
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