Il piccolo Hans - anno XIII - n. 51/52 - lug./dic. 1986

A partire dal momento fatale della creazione H tempo comincia a scorrere. E gli istanti di tempo soddisfano rigorosamente il principio di causalità. Infatti, lo stato dell'universo in un qualunque istante è effetto del suo stato nell'istante precedente e causa del suo stato in quello successivo. Questa versione del determinismo di Laplace si trova nella Logica di Stuart Mill, affiancata però da un'idea che in Laplace non c'è.. Proprio questa idea di Stuart Mill, opportunamente adattata, è alla base dell'Omphalos. Borges la riassume così. «Mill non esclude la possibilità di un futuro intervento esteriore che interrompa la serie. Afferma che lo stato Q fatalmente produrrà lo stato R, lo stato R lo S., lo stato S il T; ma ammette che prima di T una catastrofe divina - la consummatio mundi, ad esempio - può annientare il pianeta» 11• Il futuro è determinato rigidamente nel suo svolgersi, ma può non verificarsi. L'astuzia, o il genio, di Philip Gosse sta nel riproporre questo stesso ragionamento ribaltato nel passato. Il tempo è infinito e causale, ma un evento catastrofico simile a quello ipotizzato da Mill nel futuro (il giudizio universale) si è di fatto verificato in un lontano passato: la creazione. Così Adamo ha capelli denti e ossa che hanno richiesto molti anni di formazione, e un regolare ombelico12 • Ma né la sua infanzia né il suo cordone ombelicale hanno mai avuto esistenza reale. Anche i fossili sono veri fossili - e non scherzi di natura o resti dei pie nic dei pellegrini diretti ai santuari 1 '. Ma gli animali che hanno lasciato quelle tracce non sono mai esistiti. L'audacia della teoria di Philip Gosse lascia senza fiato. E la dobbiamo, interamente, alla sua decisa intenzione di non abbandonare i primi capitoli della Genesi (per di più, intendendoli alla lettera). Uno spirito più elastico ci avrebbe privati di questa teoria, che Borges ammira per «la sua eleganza un po' mostruosa»1 •. La tesi 'di Gosse fu rifiutata con pari sdegno dalla reli267

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